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La seconda insidia: l’inganno del bene. Inganno del piacere
superato; ma ora, ecco l’inganno del bene.
Col suo no bene illuminato e con forza vibrato, la morte
scioglie, e il bene svolge. In quel bene da poco nato scoppia
il riso del satanato, mentre l’infernale orco del meccanismo
mio si fa pronto a divorare il bene neonato. La
prima assoluzione.

L’andare rinnovato dal medico dell’amore, per comporre
il potere della propria assoluzione, si svolge nei 5 famosi
passaggi, che dovrebbero essere affidati alla memoria di
coloro che si sono sentiti toccati, e non semplicemente
sfiorati; questi ultimi sono molti; anzi, meglio che ce lo
diciamo apertamente: la quasi totalità. Si accendono, in
verità, anche molti fuochi al riguardo; ma poi si mostrano
tutti fatui, perché alla prima folata di vento vanno in spegnimento.
Per favorire una accensione permanente, quei
famosi 5 passaggi li ho collocati in una persona vivente. Il
male che sento, il dolore che provo, la tensione che approvo,
il potere che ritrovo, l’aiuto che mi da ristoro, li ho
fatti vivere in un ammalato. Quello era sicuramente un
neonato. Il colpevole peccatore se n’è andato, ed è comparso
un ammalato nell’amore che ha cercato un medico
visuato. L’incontro lo domanda dialogato.
Il dialogo praticato fa emergere il meccanismo automatico
infernalizzato. Per accumulare speranza nell’assoluzione,
il medico si affretta a farne un candidato al battesimo
Figliale cresimato; si affretta a prepararglielo coscienziato,
in modo che sappia ancor prima ciò a cui si farà votato:
alla sua libera morte tutto impegnato. Pneuma gestore;
medico cogestore. Ed ecco l’ammalato pronto; può cogestire
la sua assoluzione. A fare questo l’ammalato se ne va,
da un augurio accompagnato: ‘Buona guarigione!’.
L’augurio però lo proferisce con molta apprensione. Non
ha dubbio sulla sua volontà di praticare la sua, specie
quando l’ammalato periodicamente insiste nel fare ritorno
dal medico visuato. Un’altra è la sua trepidazione: che
l’ammalato non abbia a precipitare in un inganno ancor
più grave di quello che ha superato.
1) L’inganno del piacere l’ha bene denudato, con l’aiuto
dello Pneuma gestore e del sacerdote cogestore; ma
verso un altro inganno lo vede ora proiettato.
2) L’inganno del bene, che dalla libera morte sarà spuntato.
L’inganno del male è di facile soluzione; l’inganno del
bene di difficile individuazione, e ancor più di difficile
soluzione; e alla fin fine, può anche diventare insoluzione.
Un buon passaggio: dal male al bene; dal bene alla voracità
infernale è un tragico doppiaggio.
Ci accostiamo tremanti a questa nuova capacità infernale;
ma se la luce Pneumatica avrà accoglienza, passeremo
oltre a questa insidia perfettamente latente. L’ammalato si
fa persona attenta su di sé.
L’attenzione è sul ritorno continuato del fare istintivo e
razionale di amore di odio: sul peccare e sul ripeccare. La
luce lo discopre, la forza Pneumatica lo ricopre, e io lo
disfo. ‘No’: si dice al prendere e allo scartare; la morte va
in assoluzione, ed ecco spuntare il bene della buona azione.
È la sua prima metamorfosi, la sua prima assoluzione.
Dalla morte alla vita dell’amore, per mezzo di libera
morte. Colui che il male scioglie, il bene svolge. Su quel
bene che va crescendo, ecco che vedo un orco infernale
orrendo. È Lui: Satana, che sta ridendo su tutto il bene che
vado producendo.
L’orco però non è Lui, ma quel meccanismo che mi ha
impiantato: questo è l’orco che sta in agguato, pronto a
divorare quel mio bene appena nato.

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