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Terza operazione: convogliatore di attenzione bene disponente.
1) Me la sostiene.
2) Mi fa finzione.
3) Vale quello che l’ottiene.
4) Muta mutando l’attenzione.
Prima la ottiene un bene divino, ora un bene umano:

il sociale e il caritativo che io convoglio.

Per il piacere del bene mi sento portato a produrre bene appariscente: facile a vedersi, a metterlo in mostra senza
sbagliare, perché do pubblicità solamente al bene attraente.
Queste due prime operazioni le ho raccolte in forma
sintetica e ritmata: ‘Il piacere del bene mi fa generatore di
bene appariscente e ostensore di bene attraente’. Il bene
attraente punta a ottenere una cosa: la attenzione degli
altri. L’attenzione può essere mossa ora dal sentire di odio,
ora dal sentire di amore.
Se al tocco di una cosa o di una persona io sento che non
mi piace mi si desta un’attenzione di odio. Se invece al
tocco di una cosa o di una persona io sento che mi piace,
allora mi si accende una attenzione di amore.
Io col bene appariscente e attraente voglio suscitare una
attenzione di amore. L’attenzione ottenuta produce effetti
orribili:
1) Mi dà continuità e fedeltà al bene attraente.
2) La continuità esterna fa diventare tutta finzione.
3) La validità del bene è l’attenzione degli altri, e fa di me
un ipocrita.
4) Le mutazioni del bene sono regolate dal mutare dell’attenzione.
Tiene finchè suscita attenzione; tramonta quando l’attenzione
l’attenzione si volge a un bene diverso. In una società
cristiana estremamente povera di beni, ma ricca di Dio,
era il bene religioso a tenere il campo della attenzione. Era
il bene divino. Con quella attenzione hanno potuto svilupparsi
forme religiose che oggi non compaiono più. Erano
le schiere degli oranti, dei penitenti, dei disciplini, dei flagellanti,
dei pellegrini espianti, dei devoti striscianti. Le
ripenso, queste varie forme religiose, con molto rispetto,
ma anche con grande amarezza.
Satana li giocava astutamente proprio con il tranello dell’attenzione umana. Allora non ci si è resi conto, come
oggi noi non ci accorgiamo che Satana ci sta giocando
sempre con la attenzione umana, anche se noi abbiamo
messo mano a un bene diverso.
Oggi, in una società opulenta, noi siamo passati a un bene
umano: quello sociale e caritativo. Oggi l’attenzione è
sugli operatori dello sviluppo economico-sociale e della
promozione umana, è su quelli che lottano contro tutte le
ingiustizie umane. Combattiamo sì le ingiustizie, ma non
la sorgente di esse. Per ottenere la nuova attenzione, noi
cristiani siamo giunti nella trappola di Satana: abbiamo
sposato il sociale, divorziando dal piccolo evangelico.
L’attenzione di oggi è tutta dunque sul bene umano e su
colui che lo opera. Quella attenzione non è più mal disposta
verso di noi, ma è bene disposta, si muove tutta in direzione
mia con un grande piacere.
A questo punto io ho un timore: che quella attenzione vada
disperdendosi. Per questo, io mi faccio convogliatore. Il
convoglio è un’immagine specifica del mondo dei trasporti.
Un convoglio ferroviario.
Una serie di carrozze collegate tra loro a una motrice, la
quale passa a tutte una sola voglia: arrivare a una certa
destinazione. All’attenzione che vado suscitando col bene
sociale e caritativo do una sola voglia: quella di credermi:
mi faccio credere; una impresa grandiosa a ottenersi, e
ancor più grandiosa per i suoi meravigliosi effetti infernali:
se mi faccio credere, mi faccio anche volere, e se tutti
mi vogliono, prende il via la mia potenza,la mia grandezza
e la mia gloria. Aspiratore di credibilità aderente.

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