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Bene da cui ho succhiato il piacere, non serve più a fare il
piccolo. Il piacere del bene me lo svaluta.
Non serve più a fare il piccolo, anzi mi dà un odio che si
ammanta di giustizia. Noi facciamo il bene con l’attesa
che venga ripagato.
Dio non lo vuole così. Dovrei fare il bene puro, per averne
odio purissimo.

Il bene reale sacrificale o il bene del fare il piccolo. Gesù
lo vuole appariscente per sé e per noi. Con quel bene che
è di esclusiva derivazione Paterna, noi siamo chiamati a
dare gloria al Padre celeste, che è il piccolo eternale e il
piccolo tendenziale. Ogni altro bene deve essere tenuto
accuratamente nascosto.
1) Il bene naturalmente sensibile lo dobbiamo far volgere
verso il nascondimento.
2) Il bene naturalmente invisibile lo dobbiamo tenere
rigorosamente nascosto.
Questo nel compierlo. Una volta compiuto: sia l’uno che
l’altro lo devo celare accuratamente agli altri. Inoltre lo
devo celare a me stesso: non ripensarlo, ma consegnarlo
alla dimenticanza completa.
L’amore per me lo vuole sempre presente alla mia memoria,
pronto ad essere ripreso ogni volta me ne venga la
voglia. La voglia mi scoppia ogni qualvolta ne posso avere
piacere dagli altri, o nel caso che venga a mancare questo,
ogni qualvolta ne posso ricavare piacere da me, per me
stesso. Piacere nel bene: inganno di Satana.
Satana conoscendomi in confezione, mi conosce pure in
funzione presente.
Sa molto bene che il piacere del bene porta con sé la totale
distruzione del bene stesso. Satana non vuole un bene
assicurato, ma lo vuole totalmente svalutato.
È assicurato il bene non succhiato, e quindi dimenticato. È
svalutato il bene dal quale mi sono preso tutto il piacere
possibile. Il bene succhiato è un bene inservibile: non
serve proprio più.
A che cosa non serve più? Non serve più a fare il piccolo;
anzi, il bene spremuto mi va scatenando un odio che riesce
a giustificarsi falsamente (passa per giusto).
1) I benefattori li invitiamo a ripensare il lamento, la
lagnanza, l’indignazione, il furore, la rabbia, i propositi
contro la persona beneficata, ogni qualvolta manifesta
la sua ingratitudine, e magari anche la sua ostilità.
2) Invitiamo i genitori a ripensare la loro indignazione, il
loro furore, le loro minacce insensate e irrazionali per
la sfacciata rivolta dei figli, ai quali non importa nulla
di tutto il bene ricevuto dai genitori.
3) Invitiamo le nonne a ripensare tutto il bene che vanno
prodigando per i loro nipotini, nell’unico intento di
poter vantare il diritto di essere soccorse con altrettanta
sollecitudine dai loro figli e dalle loro figlie.
Beneficiare per essere beneficiati? Noi lo crediamo giusto.
Lo vogliamo noi, mentre
Dio vuole diversamente: amare per ottenere purissimo
odio.
Servire i nipoti per essere serviti nel momento del bisogno?
Lo vogliamo noi, mentre Dio vuole: servire con
amore, per essere serviti dall’odio. Amore disgraziato
quello che vuol essere ripagato. Disgraziato perché è un
amore malamente divorato dall’amore per me.

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