81


Appropriazione di bene fatto dagli altri. Solo in alcuni casi
Dio assegna un bene in esclusiva (Maternità divina di
Maria). La persona se ne appropria la produzione, anche
perché non è facile appropriarsi del bene convinto da altri.
È facile farlo col bene dei piccoli: io sono uno sciacallo.


Il piacere del bene:
1) Mi fa generare un bene facile a vedersi: bene appariscente.
2) Mi fa mettere in mostra il bene capace di attirare: bene
attraente.
3) Mi fa convogliare su di me l’attenzione ben disposta:
bene disponente.
4) Mi fa aspirare la credibilità pronta ad aderire: bene aderente.
5) Mi fa divorare la gloria acclamante: bene gloriante.
6) Mi fa appropriare il bene che non ha nome: bene
vagante.
Il bene divino va in circolazione senza neppure mettere in
risalto la sua proprietà.
È un bene tanto vagante che ognuno se ne appropria con
estrema facilità, e il suo furto non viene neppure contestato
da Dio. In silenzio e con amore se lo lascia prendere da
chiunque. Io mi attribuisco il bene fatto a me:
1) Non mi riesce quello di origine: corpo animato e spirito
spiritato; ma con le qualità in formazione lo faccio
prontamente.
2) Il bene di impiego: lo spirito di amore del Padre, Satana
lo ha trasferito in mia proprietà e in mio uso; io, poi,
questo lo faccio col fare Figliale.
Io mi attribuisco il bene divino fatto da me agli altri.
1) In passato mi era sommamente facile.
2) Al presente non mi riesce più, perché lo Pneuma
Figliale va riducendo fortemente il bene fideato, e io
rimango a mani vuote.
3) L’avrei fatto sicuramente con il nuovissimo bene visuato:
un bene che mi si è fatto con la luce Pneumatica che
effondendosi mi ha reso tutto specchiato.
Io mi sono guardato, mi sono visto, mi sono letto, e mi
sono detto: sono di disgrazia pieno.
Io me ne sarei appropriato, se lo Pneuma non mi avesse
preservato da un furto sacrilego; e lo ha fatto così: illuminato
tra altri fratelli ottenebrati, specchiato fra opachi, lettore
di umanità tra sordi e induriti; medico specializzato in
malattia dell’amore, tra ammalati insensibili; amico tra
nemici.
C’è pure un bene fatto dagli altri. A tutti è possibile normalmente.
Il bene divino raramente è affidato a persone in
esclusiva, cioè escludendo gli altri. Uno di questi è sicuramente
il bene che lo Pneuma ha affidato a Maria: la
Maternità divina sul Figlio Gesù.
Come pure il bene Eucaristico viene affidato in esclusiva
ai sacerdoti. Oltre ai casi facili ad individuare, il bene divino
non può essere accaparrato né da individui singoli, né
associati, perché a tutti è possibile.
Chi lo facesse, quel bene lo giudica fermato, e quindi
vagante. Fu il buon Giovanni evangelista a dare esempio
di bene accaparrato: quel tale, e non era uno dei loro, che
cacciava i demoni nel nome di Gesù. Il bene fatto dagli
altri non può essere bene fermato a noi, non appena riusciamo
a capire che nessuno può accaparrarsi un bene
divino che Dio può concedere a chiunque, perché lo abbia
a compiere nella sua vita. Ci può essere in circolazione del
bene che non porta assolutamente alcun nome umano.
Bene cioè non etichettato: senza etichetta. È mai possibile
che una persona faccia del bene in modo che nessuno sappia
di chi è? Non è possibile per ogni bene, soprattutto
quando è naturalmente palese. Ma c’è anche del bene il
cui gestore può essere totalmente celato.
Chi lo fa è sicuramente uno che fa il piccolo. Il piccolo
toglie al bene che fa: l’appariscente, l’attraente, il disponente,
l’aderente, il gloriante, in modo che il bene fatto
risulta totalmente vagante. Gli amanti del piacere del bene
sono ricercatori bramosi di questo bene vagante; se ne
appropriano e se ne gloriano gustosamente.
Io stesso mi sento uno sciacallo del bene divino fatto a me,
fatto da me, e con la mia invidia mi sento sciacallo del
bene fatto dagli altri.
Uno schema del bene vagante. È sempre Bene Divino:
1) Bene fatto a me
a) bene di origine
b) bene di impiego
2) Bene fatto da me agli altri
a) bene fideato
b) bene visuato
3) Bene fatto dagli altri
a) bene fermato (‘Caccia i demoni…’)
b) bene non etichettato: fatto da un piccolo

Nessun commento:

Posta un commento